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GIORNO 2


Il silenzio dell’aula semibuia era interrotto solo da ansiti e gemiti brevi, spezzati. Yuui aveva l’impressione che ogni sensazione fosse centuplicata. Le mani di Shaoron che vagavano sul suo corpo lasciando scie infuocate lo stavano facendo impazzire e la sua bocca gli toglieva il fiato. Con gesti esperti, quelle stesse mani slacciarono il grembiule e iniziarono a sbottonargli la divisa. Yuui si aggrappò alle spalle dell’altro afferrando i lembi della camicia, per poi scivolare verso il basso nel disperato tentativo di avere la meglio sui bottoni dell’uniforme. Ben presto la sua giacca finì sul pavimento seguita a ruota da quella del ragazzo. Shaoron lo spinse contro il bancone della cucina e Yuui vi si sedette senza difficoltà. Di nuovo lo raggiunse un bacio al quale si abbandonò completamente, dimentico di chi fosse, di chi avesse davanti e di dove si trovassero. In quel momento non esistevano il professore, l’allievo e la scuola. C’erano solo loro due e quel bisogno disperato. Abbandonandosi all’indietro sul bancone, allungò un braccio e urtò quello che probabilmente era un sacchetto di farina. Cadendo sul pavimento sollevò una nuvola bianca, che rese l’atmosfera ancora più ovattata. Attraverso quella polvere soffice, Yuui vide Shaoron chinarsi su di lui, gli occhi scuri che lo fissavano percorrendo tutto il suo corpo con espressione bramosa. Quando sentì le sue mani scendere a slacciargli i pantaloni e accarezzare la pelle nuda al di sotto, inarcò istintivamente la schiena lanciando un’esclamazione strozzata…
Yuui spalancò gli occhi nel buio, guardandosi attorno disorientato. Era nella sua stanza, constatò faticando a regolarizzare il respiro accelerato. Era a casa, era notte e stava dormendo. Aveva sognato. Oddio, cosa aveva sognato?! Totalmente nel panico, si coprì il volto con le mani sudate. Aveva caldo, realizzò, il suo corpo era bollente.
«Tutto bene, Yuui-chan? »
Sbirciando tra le dita, vide il volto preoccupato di Fay affacciato alla porta della camera. Lentamente riuscì ad annuire.
«Sei sicuro? » chiese Fay. «Ti ho sentito urlare. »
Yuui abbassò le mani, abbastanza sicuro che l’oscurità celasse il volto arrossato.
«Sto bene. Devo aver avuto una specie di incubo. » rispose. «Scusami se ti ho svegliato. »
Fay scosse la testa come a dire che non importava.
«Vuoi parlarne? » chiese ancora.
«Era un sogno senza senso e non lo ricordo neanche bene. Non preoccuparti, torna pure a dormire, domani hai lezione presto. »
Fay non sembrò per niente convinto, ma gli augurò ugualmente la buonanotte e se ne andò.
Rimasto solo, Yuui si raggomitolò su sé stesso nascondendo la testa sotto le coperte. Cosa diavolo era stato?! Perché? Perché?!
«Si dice che i sogni riflettano i desideri dell’inconscio. » gli suggerì una vocina nella sua testa.
No, non era possibile. Lui non desiderava affatto quello. Non con Li Shaoron, almeno!
«Ne sei assolutamente sicuro? »
«Sì, sì, sì! » disse ad alta voce, soffocando le parole nelle coperte.
Eppure le immagini gli tornavano alla mente con una nitidezza sconvolgente. Avrebbe dovuto dormire, perché anche lui il giorno dopo aveva lezione abbastanza presto, ma, terrorizzato dai brutti scherzi che il suo inconscio poteva fargli, non riuscì a chiudere occhio per il resto della notte.
Il mattino dopo si sentiva meno vitale di uno zombie. Ovviamente Fay se ne accorse e ovviamente gli si sedette di fronte mentre beveva il suo té, scrutandolo con sguardo indagatore.
«Hai avuto altri incubi? » chiese, quando Yuui si rassegnò ad alzare la testa per incontrare i suoi occhi azzurri preoccupati.
«No. » sospirò. «Non sono più riuscito a prendere sonno. »
Fay non disse nulla per un po’, ma non gli tolse gli occhi di dosso mentre s’infilava la giacca e prendeva la borsa per uscire.
«Ti sei pettinato diversamente. » constatò quando erano ormai entrambi sulla porta. «Di solito li leghi così stretti questi poveri capelli. »
Scherzosamente si attorcigliò attorno a un dito il codino del fratello e Yuui sorrise appena, timidamente.
«Qualcuno mi ha detto che così stanno meglio. » rispose.
«Quel qualcuno ha ragione! »
Yuui si chiese se fosse il caso di parlare con Fay di quello che gli stava succedendo. Conosceva già il parere del fratello riguardo al “perdere la testa”, al suo fidanzamento e ad Elizabeth, ma…
Improvvisamente si batté una mano sulla fronte. Elizabeth! Aveva di nuovo dimenticato di chiamarla! Tutta quella faccenda lo stava facendo uscire di testa.
«Cosa c’è, Yuui-chan? » chiese Fay curioso notando il suo gesto.
«Ho di nuovo dimenticato di chiamare Beth. » spiegò Yuui. «È già il secondo giorno. Non so dove ho la testa. »
«Nel mondo dei sogni. » commentò il fratello ridacchiando.
Quell’affermazione lo fece arrossire suo malgrado.
«Ci ho azzeccato?! » esclamò Fay sgranando gli occhi alla vista della sua reazione. «Io stavo solo scherzando, ma se fai così allora…»
Inaspettatamente gli gettò le braccia al collo.
«Whaaaa! La zia zitellina si è innamorata! Finalmente la primavera è arrivata anche per te! »
Yuui inorridì per la quantità spropositata di sciocchezze che suo fratello era riuscito a concentrare in una sola frase. Zia? Zitellina? Innamorata?!?
In riposta al suo sguardo stralunato, Fay gli scoccò un sorriso solare.
«Zia perché i nostri bambini una mamma ce l’hanno già! » esclamò indicando sé stesso. «Zitellina… beh, mi sembra evidente e il resto… È fantastico! Yuui-chan, sono felicissimo per te! Devi assolutamente dirmi chi è! »
Yuui, che non riusciva nemmeno a capire quello che passava per la sua testa, rinunciò a comprendere la strana logica del fratello. Tutto quello che sapeva era che in quel momento non poteva rivelare il nome dell’oggetto dei suoi turbamenti. Prima doveva chiarire a sé stesso cosa stava succedendo e iniziava a dubitare che lo strano modo di ragionare di Fay potesse essergli d’aiuto.
«Stai esagerando, come al solito. » rispose. «Non sono affatto innamorato. Non di quella persona almeno, considerando che mi devo sposare con Beth. Un tipo di rapporto del genere va contro ogni logica morale. »
Lo sguardo acuto di Fay sembrò trafiggerlo.
«Stai facendo qualcosa di illegale, Yuui-chan? » chiese con un sorriso ammiccante e malizioso.
«
Io non sto facendo proprio niente! È lui che…»
«Oh, allora è un lui. »
«Fay, smettila! »
Andava sempre peggio. Con suo fratello non era capace di mantenete un segreto neanche volendo. Per evitare altre insidiose domande, si gettò sull’unico discorso che avrebbe distratto Fay almeno fino a scuola.
«Piuttosto, come va tra te e Kurogane-san? »
Pur di cambiare argomento era disposto anche a sopportare i deliri romantici di suo fratello sul suo grande amore.

L’ora con la 3°B lo sorprese di nuovo più nervoso del dovuto. Mentre la classe prendeva posto, Yuui cominciò a scrivere gli ingredienti della ricetta del giorno alla lavagna. Tentando di ricordarsi le quantità esatte, per evitare disastri come il giorno prima, colse alcuni brandelli di discorso.
«Sakura-chan è davvero carina, complimenti Shaoran. »
Yuui tentò con tutto sé stesso di rimanere indifferente alla voce di Shaoron.
«Beh, anche Tomoyo-chan non è niente male. » rispose Shaoran. «Prima, in aula di musica, mentre provava quella canzone d’amore, non ti toglieva gli occhi di dosso. »
Il gesso con cui Yuui stava scrivendo stridette sulla lavagna.
«Beh, del resto che ci vuoi fare? È la pecca di essere il gemello saggio. Le donne mi adorano. »
Il gesso si spezzò con uno schianto e Yuui si voltò verso la classe sbottando: «Allora, avete finito di perdere tempo? Ai vostri posti e silenzio! »
Una ventina di occhi si alzarono su di lui, mortificati, ma Yuui fissava solo Shaoron. Per qualche strana ragione si sentiva ferito da quelle parole, che riprendevano esattamente una sua frase del giorno prima, anche se in un contesto completamente diverso. Altro che “la persona che amo”! Quell’impertinente ragazzino lo stava solo prendendo in giro e lui stupido che ogni volta ci cascava con tutte le scarpe, lasciandosi prendere dall’ansia. Vedendo lo sguardo di Shaoron ricambiare il suo senza il minimo imbarazzo, l’irritazione prese il sopravvento.
«La ricetta di oggi verrà valutata e il voto finale avrà un peso nella vostra media del semestre. » esclamò.
Subito si levarono proteste preoccupate, che Yuui zittì battendo una mano sul bancone della cucina.
«Silenzio e al lavoro! »
Sapeva di comportarsi in maniera ingiusta rifacendosi su tutta la classe, ma in quel momento non aveva altro modo per sfogarsi, e se non l’avesse fatto subito, sarebbe esploso.
Mentre i ragazzi si mettevano all’opera brontolando, Yuui si accostò alla finestra, lasciando vagare lo sguardo sul cortile. I ciliegi non erano ancora fioriti, ma i loro rami iniziavano a ricoprirsi di tenere foglioline di un verde brillante. Ondeggiando nella brezza del mattino, erano l’immagine della quiete. L’esatto opposto di quello che provava lui in quel momento e il fatto di non avere un reale motivo per essere così irritato lo faceva arrabbiare ancora di più. Perché se l’era presa tanto? Perché Shaoron aveva usato le sue parole per sottolineare di aver successo con le ragazze. E allora? Era decisamente più normale questo che fare la corte ad un professore. Però non gli andava giù che avesse usato le stesse parole pronunciate da lui per sfuggire proprio a quella corte. Insomma, neanche dodici ore prima aveva detto di amarlo e adesso… Adolescente banderuola!
Spaventato, Yuui interruppe quel ragionamento prima che lo portasse a una conclusione che non aveva nessuna voglia di scoprire e, per evitare altri pensieri molesti, trascorse il tempo rimanente a pulire la cucina e a strofinare i fornelli già lucidi come specchi.
Al termine dell’ora la classe lasciò l’aula di pessimo umore e quando, dopo aver finito di riordinare gli attrezzi, Yuui si voltò verso la porta, scoprì che Shaoron non se ne era andato.
«Perché sei ancora qui? » chiese freddamente. «Se non ti sbrighi farai tardi alla prossima lezione. »
«Perché sei così arrabbiato? » domandò il ragazzo, ignorando la sua affermazione.
«Cosa ti fa pensare che io sia arrabbiato? E poi dammi del lei, sono un sensei. »
Questa volta Yuui era deciso a non dargli corda. Quel ragazzino doveva capire chi dei due era l’adulto.
«Come vuole, sensei. » rispose Shaoron. «Se ce l’ha con me, va bene, ma prendersela con tutta la classe mi sembra poco professionale. »
A quelle parole Yuui andò su tutte le furie. Non era sua intenzione alzare la voce, eppure il suo tono risultò più tagliente di quanto si aspettasse.
«Sei davvero presuntuoso se pensi che il mio umore dipenda da te. Non ha motivo di farlo, né adesso né mai. »
L’espressione ferita di Shaoron lo colpì, ma Yuui si rifiutò di cedere e abbassare lo sguardo. Dopo qualche istante fu il ragazzo a capitolare.
«Sia come vuole. » disse e, senza aggiungere altro, si voltò uscendo dall’aula.

Non più tardi di un’ora dopo, Yuui sbatteva la testa sul tavolo della sala professori, sotto lo sguardo allibito e anche un po’ preoccupato del fratello.
«Sono uno stupido! Stupido! Stupido! » ripeteva sottolineando ogni parola con un colpo.
Fay lo prese per le spalle e lo allontanò a forza dal piano della scrivania.
«Smettila, Yuui-chan, finirai per farti male sul serio. Si può sapere cos’è successo? »
«È successo che tuo fratello ha appena dimostrato di non essere razionale come pensava. » rispose Yuui abbandonandosi contro lo schienale della sedia su cui era seduto con espressione desolata.
Fay si accomodò accanto a lui, fissandolo come per esortarlo a proseguire.
«Ero arrabbiato con una persona per un motivo futile e mi sono sfogato sulla classe. » continuò Yuui. «Ho trasformato la ricetta del giorno in un test a sorpresa da un momento all’altro. Avessi visto che facce avevano! Mi hanno detto che sono poco professionale…»
Fay si dondolò sulla sedia.
«Ti hanno detto? Cioè 
quella persona ti ha detto. La stessa che ti ha fatto arrabbiare. La stessa di cui sei innamorato. »
«Non sono affatto innamorato! Fay! Cerca di focalizzare il problema principale! »
«Va bene, va bene. » disse il fratello alzando le mani in segno di resa. «Se è il test a sorpresa che ti preoccupa, puoi sempre annullarlo. Puoi dire ai ragazzi che era per far capire loro che non si sa mai quali imprevisti possono capitare e che a 
quella persona non conviene far arrabbiare Yuui-sensei. »
Yuui sospirò. Forse avrebbe fatto così.
«A quella persona, come dici tu, non importa un fico secco di quello che penso. Credo mi consideri un idiota e si diverta a prendermi in giro. »
«Se fosse davvero così, deve solo sperare di non incrociare mai la mia strada neanche per sbaglio, o avrà il privilegio di vedere arrabbiato qualcuno che non si sfogherà con un semplice test a sorpresa.»
Yuui sorrise della solidarietà del fratello. Avrebbe voluto avere la sua sicurezza per quanto riguardava i propri sentimenti. Fay si era innamorato di Kurogane a prima vista ed era serio nonostante lo dimostrasse in modo frivolo e giocoso. Lui invece si ostinava a chiamare fidanzata una ragazza che a conti fatti conosceva appena e si lasciava coinvolgere in scommesse di dubbio gusto con ragazzini molesti che sembravano fare di tutto per intaccare la sua integrità morale e la sua lucidità mentale. A questo punto quale dei due poteva essere definito il gemello saggio?

Quel pomeriggio, al termine delle lezioni, Yuui si premurò di non attardarsi a scuola come il suo solito ma di tornare a casa con Fay. Il suo secondo fine era palese e gli balzò davanti agli occhi mentre attraversava il cortile: Shaoron stava giocando a basket con il fratello e altri ragazzi. L’incontro di sguardi fu inevitabile, quasi quanto la palla che rotolò ai suoi piedi. Yuui la raccolse e gliela porse evitando ogni commento. Shaoron la prese, fissandolo dritto negli occhi, e causando così un’imbarazzante reazione al colorito delle sue guance.
«Grazie, 
sensei. » disse il ragazzo sottolineando quell’ultima parola.
Yuui si limitò ad annuire, mentre Fay, ignaro, sorrideva e sventolava la mano in direzione degli altri ragazzi rimasti più distante.
«Mi raccomando, non fate tardi! » esclamò.
Invidiando la sua spensieratezza, Yuui si incamminò dietro di lui, reprimendo a forza l’istinto di voltarsi indietro.

CONTINUA...

Power of Dreams

"Posso accettare di pentirmi di aver seguito un sogno che non sono riuscito a realizzare, ma non voglio pentirmi di aver rinunciato a inseguirlo."

Takagi "Shujin" Akito

June 2025

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