Non è semplice nemmeno rispondere perchè la maggior parte delle cose che scriverò sembreranno delle giustificazioni quando in realtà non vorrei darne. Ho scritto quello che ho scritto perchè volevo farlo, anche se sono stata molto indecisa sul postarla o meno. Il confronto con la fic su Inghilterra è azzeccato proprio per il fatto che, originariamente, le due fic dovevano essere parallele e descrivere le stesse sofferenze sui due fronti opposti. Però, dopo i racconti di mia nonna, mi sono messa a fare delle ricerche e ho scoperto tante cose di cui non ricordavo l'esistenza e fatti che nei libri di scuola non sono spiegati, e mi sono lasciata trascinare dall'emotività. A vedere la mia città martoriata, i monumenti distrutti e la gente ridotta in quel modo, volevo mettermi a urlare. Quando ho letto che venivano colpiti di proposito i quartieri civili e della scelta consapevole del comandante che ha causato la strage di Gorla, mi è salita una rabbia che ho sfogato nella rabbia di Feliciano, nel suo pianto e nelle sue urla. Ecco, io in questa fic sento tanta, ma tanta rabbia. E poi è vero che Feliciano si sente perso, abbandonato da entrambe le parti: mia nonna mi raccontava che venivano bombardati sia dagli angloamericani che dai tedeschi, si era arrivati ad un punto che non c'era differenza tra l'uno o l'altro schieramento, sempre dolore e morte portava. E' proprio per questo genere di avvenimenti che non riesco a shippare GerIta (salvo in qualche AU), davvero mi è ostico pensare ad un rapporto tra questi due alla luce di quello che è successo. Ti lascio con un piccolo aneddoto: il fucile e il coltello che porta Feli sono la citazione di un racconto sul mio prozio che avrebbe voluto partire come partigiano e quella baionetta, limata, smussata e senza filo, si trova attualmente nel cassetto dei nostri coltelli da cucina. XD Detto questo, grazie per aver letto e commentato, anche se ti ha lasciato delle sensazioni sgradevoli, mi ha fatto molto piacere.
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Date: 2012-02-14 11:07 am (UTC)Il confronto con la fic su Inghilterra è azzeccato proprio per il fatto che, originariamente, le due fic dovevano essere parallele e descrivere le stesse sofferenze sui due fronti opposti. Però, dopo i racconti di mia nonna, mi sono messa a fare delle ricerche e ho scoperto tante cose di cui non ricordavo l'esistenza e fatti che nei libri di scuola non sono spiegati, e mi sono lasciata trascinare dall'emotività. A vedere la mia città martoriata, i monumenti distrutti e la gente ridotta in quel modo, volevo mettermi a urlare. Quando ho letto che venivano colpiti di proposito i quartieri civili e della scelta consapevole del comandante che ha causato la strage di Gorla, mi è salita una rabbia che ho sfogato nella rabbia di Feliciano, nel suo pianto e nelle sue urla. Ecco, io in questa fic sento tanta, ma tanta rabbia.
E poi è vero che Feliciano si sente perso, abbandonato da entrambe le parti: mia nonna mi raccontava che venivano bombardati sia dagli angloamericani che dai tedeschi, si era arrivati ad un punto che non c'era differenza tra l'uno o l'altro schieramento, sempre dolore e morte portava.
E' proprio per questo genere di avvenimenti che non riesco a shippare GerIta (salvo in qualche AU), davvero mi è ostico pensare ad un rapporto tra questi due alla luce di quello che è successo.
Ti lascio con un piccolo aneddoto: il fucile e il coltello che porta Feli sono la citazione di un racconto sul mio prozio che avrebbe voluto partire come partigiano e quella baionetta, limata, smussata e senza filo, si trova attualmente nel cassetto dei nostri coltelli da cucina. XD
Detto questo, grazie per aver letto e commentato, anche se ti ha lasciato delle sensazioni sgradevoli, mi ha fatto molto piacere.