[Haikyuu!!] Lenzuola di seta rosso sangue
Jan. 5th, 2016 11:10 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Lenzuola di seta rosso sangue
Fandom: Haikyuu!! (Final Haikyuu Quest)
Rating: giallo
Personaggi: Tooru Oikawa, Tetsuro Kuroo
Pairings: più o meno circa OiKuroo?
Disclaimer: Haikyuu!! e tutti i suoi personaggi appartengono a Furudate Haruichi.
Note: Scritta sulla base di un prompt del p0rn fest, che corrisponde al titolo (anche se ovviamente non è p0rn).
Dedicata, con immenso imbarazzo per via dell'orrore che ne è uscito, a
lillabullero per il suo compleanno.
Beta:
Word count: 1271 (fdp)
Da che Tooru ha memoria, o forse da quando ha iniziato a farci caso, le lenzuola nella camera da letto di Kuroo sono sempre state rosse. Sono la prima cosa che salta all'occhio in una stanza altrimenti dominata dai toni del nero, più o meno come la sua. Del resto non ci si poteva aspettare nulla di diverso da quello che era a tutti gli effetti il braccio destro del più potente demone del regno.
La prima volta che rimane colpito da questo particolare è quando vi si reca per chiedergli ufficialmente di essere un suo alleato. Tooru non sa ancora bene cosa fare, tutto ciò che sa è che desidera il potere, lo brama, e ha bisogno di qualcuno che lo appoggi nella scalata. Kuroo è l'incantatore più potente della sua razza, averlo al fianco è un ottimo inizio, senza contare che hanno sempre avuto modi di pensare abbastanza affini. Tooru non ha nemmeno bisogno di insistere, sa già che l'altro lo appoggerà, magari più per motivi suoi che per amicizia o lealtà, ma non ha importanza. Saperlo al suo fianco lo fa sentire più forte sotto tutti i punti di vista.
Suggellano l'alleanza con un brindisi, sorseggiando un vino sanguigno e fragrante nelle stanze private del demone. Un vino che, nota Tooru, è dello stesso colore di quelle lenzuola lucide che occhieggiano furtive da un angolo della camera e che sembrano essere state create per attirare una preda ignara nelle loro spire.
La seconda volta che Tooru entra in quella stanza, le circostanze sono completamente capovolte e il dolore che prova è talmente forte che farebbe di tutto per alleviarlo, anche cercare consolazione tra le braccia di chi, come lui, ha perso la cosa più importante.
Non vi è particolare premeditazione nei suoi gesti, così come non vi è un piano nella sua mente annebbiata, forse per la prima volta nella sua vita. I servitori avevano dovuto raccoglierlo quando era crollato in ginocchio sotto la pioggia, ripetendo incessantemente il nome di chi se n'era andato abbandonandolo. Avevano dovuto convincerlo a farsi un bagno caldo per non prendere un malanno, anche se difficilmente un demone avrebbe potuto ammalarsi seriamente. Tuttavia Tooru non era rimasto a lungo immerso nell'acqua: aveva lasciato la stanza avvolto solamente nel proprio lungo mantello nero e aveva barcollato come in un sogno fino alla stanza di Kuroo.
Ora l'altro lo sta fissando ad occhi spalancati, probabilmente chiedendosi se non sia impazzito per il trauma dell'abbandono, ma a Tooru non importa. Tutto quello che vuole è cancellare il dolore, dimostrare a sé stesso e al mondo che è sempre il più forte e può sopravvivere lo stesso. Lascia scorrere una mano sul fianco nudo, scostando appena la stoffa morbida del mantello e lanciando a Kuroo un'occhiata che, nelle sue intenzioni, dovrebbe avere ben poco di fraintendibile. Il demone scarlatto tenta in qualche modo di protestare, ma Tooru gli posa un dito sulle labbra, zittendolo. É consapevole che, a sua volta, stia soffrendo il medesimo dolore e sa anche quanto egoista da parte sua sia ignorare la cosa, ma nessuno di quei pensieri logici ha presa sulle sue azioni ora.
« Altezza... » tenta di nuovo Kuroo, ma Tooru lo bacia e si appoggia completamente a lui con tutto il corpo. Lascia scorrere le mani sulle sue spalle e tra i suoi capelli, mentre il suo stesso mantello scivola lentamente fino a toccare terra con un lieve fruscio.
Un pensiero sciocco gli attraversa la mente come un lampo: vorrebbe chiedere se esiste una magia in grado di annullare i pensieri, ma non osa nemmeno pronunciare una frase del genere. Tutto quello di cui ha bisogno per ottenere quel risultato è sentire le mani di Kuroo sulla pelle, azzerare ogni distanza e ogni remora che ancora lo tiene legato al passato. Per questo guida le sue dita lungo il proprio fianco in una carezza che si fa sempre più audace, facendolo rabbrividire. Socchiude gli occhi per assaporare meglio il contatto e da sotto le ciglia intravede appena il volto di Kuroo farsi più arrossato.
É una sorpresa per lui per primo sentirsi afferrare bruscamente e quasi sollevare di peso. Ha appena il tempo di aprire gli occhi e quello che gli si staglia davanti è un mare di rosso. Rossa la veste di Kuroo, che scivola a terra a piedi del letto, rosse le lenzuola di seta che lo accolgono, come se non avessero aspettato altro per tutto quel tempo, rosse le iridi che incrociano le sue, cariche di tutte quelle promesse e aspettative che nessuno ha mai avuto il coraggio di esprimere ad alta voce.
Sente quelle labbra bollenti premere alla base del collo, poi sullo sterno, ma quando Kuroo rialza gli occhi la sua espressione si fa dubbiosa.
Sospira e sbuffa in una sorta di risatina.
« Oh, Tooru... »
Il suo tono è rassegnato e solo allora il giovane re dei demoni si rende conto di avere le guance bagnate di lacrime.
« Kuroo... » inizia, ma quello lo interrompe, strattonando il lenzuolo rosso e avvolgendoglielo attorno alle spalle.
« Ce li riprenderemo, altezza, avete la mia parola. » è il suo unico commento. « Hajime e Kenma torneranno da noi. »
L'ultima volta che Tooru nota quel rosso è quando viene convocato d'urgenza nella stanza dell'alleato. La battaglia è appena terminata, non ha avuto nemmeno il tempo di togliersi di dosso il mantello infangato e strappato. Nonostante le protezioni, è capitato che lame nemiche lo raggiungessero, aprendo ferite ancora sanguinanti che ne macchiano i vestiti. In particolare ha un taglio sulla guancia che, in un qualunque altro momento, l'avrebbe fatto impazzire all'idea che potesse rimanere la cicatrice. Ora invece tutto quello che sente è il bruciore dovuto alle lacrime salate che scivolano sulla ferita aperta e tutto l'orrore appena vissuto ancora impresso negli occhi. Il suo più caro amico, l'unico amore della sua vita, colui per il quale aveva scatenato tutto questo, gli aveva rivolto la spada contro. Non si era trattato di una vuota minaccia, no, era un ultimatum: Hajime era davvero disposto ad ucciderlo e questo gli aveva spezzato il cuore.
Tooru non sa cosa sia accaduto all'alleato, se sia infine riuscito a riprendere con sé Kenma o se sia stato a sua volta bruscamente rifiutato. L'urgenza nella voce del servitore che l'aveva chiamato, lascia presagire un epilogo tutt'altro che lieto, e quindi quasi si aspetta la stretta allo stomaco che prova nel momento in cui mette piede nella stanza e i suoi occhi si focalizzano sul corpo esanime dell'altro demone, adagiato sul letto. Le lenzuola sono rosse, sì, ma non per la consueta tintura scarlatta che le contraddistingue, bensì per le chiazze purpuree di sangue che le imbrattano.
Tooru sa che i demoni non muoiono così facilmente, ma il nodo che sente in gola non ha niente a che fare con questa consapevolezza razionale. É stato lui a coinvolgere Kuroo, tutto il resto non è che una mera conseguenza: l'abbandono di Kenma, la battaglia e ora questo. Meriterebbe il suo disprezzo, invece Kuroo lo nota e abbozza un sorrisetto obliquo, uno di quelli dietro i quali si può celare il più astuto dei piani.
« Altezza... » mormora, la voce resa roca dalla sofferenza. « É stata solo una battaglia, la guerra non è ancora persa. Ve l'ho promesso, ce li riprenderemo. Non fare quella faccia... Tooru... »
E Tooru crolla in ginocchio al suo capezzale, coprendosi il volto con una mano per nascondere quelle stupide lacrime che ancora scorrono e ancora bruciano. Perché tutto quello che vorrebbe in quel momento non è altro che credere, ancora una volta, a quelle parole.
Fandom: Haikyuu!! (Final Haikyuu Quest)
Rating: giallo
Personaggi: Tooru Oikawa, Tetsuro Kuroo
Pairings: più o meno circa OiKuroo?
Disclaimer: Haikyuu!! e tutti i suoi personaggi appartengono a Furudate Haruichi.
Note: Scritta sulla base di un prompt del p0rn fest, che corrisponde al titolo (anche se ovviamente non è p0rn).
Dedicata, con immenso imbarazzo per via dell'orrore che ne è uscito, a
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-userinfo.gif)
Word count: 1271 (fdp)
Da che Tooru ha memoria, o forse da quando ha iniziato a farci caso, le lenzuola nella camera da letto di Kuroo sono sempre state rosse. Sono la prima cosa che salta all'occhio in una stanza altrimenti dominata dai toni del nero, più o meno come la sua. Del resto non ci si poteva aspettare nulla di diverso da quello che era a tutti gli effetti il braccio destro del più potente demone del regno.
La prima volta che rimane colpito da questo particolare è quando vi si reca per chiedergli ufficialmente di essere un suo alleato. Tooru non sa ancora bene cosa fare, tutto ciò che sa è che desidera il potere, lo brama, e ha bisogno di qualcuno che lo appoggi nella scalata. Kuroo è l'incantatore più potente della sua razza, averlo al fianco è un ottimo inizio, senza contare che hanno sempre avuto modi di pensare abbastanza affini. Tooru non ha nemmeno bisogno di insistere, sa già che l'altro lo appoggerà, magari più per motivi suoi che per amicizia o lealtà, ma non ha importanza. Saperlo al suo fianco lo fa sentire più forte sotto tutti i punti di vista.
Suggellano l'alleanza con un brindisi, sorseggiando un vino sanguigno e fragrante nelle stanze private del demone. Un vino che, nota Tooru, è dello stesso colore di quelle lenzuola lucide che occhieggiano furtive da un angolo della camera e che sembrano essere state create per attirare una preda ignara nelle loro spire.
La seconda volta che Tooru entra in quella stanza, le circostanze sono completamente capovolte e il dolore che prova è talmente forte che farebbe di tutto per alleviarlo, anche cercare consolazione tra le braccia di chi, come lui, ha perso la cosa più importante.
Non vi è particolare premeditazione nei suoi gesti, così come non vi è un piano nella sua mente annebbiata, forse per la prima volta nella sua vita. I servitori avevano dovuto raccoglierlo quando era crollato in ginocchio sotto la pioggia, ripetendo incessantemente il nome di chi se n'era andato abbandonandolo. Avevano dovuto convincerlo a farsi un bagno caldo per non prendere un malanno, anche se difficilmente un demone avrebbe potuto ammalarsi seriamente. Tuttavia Tooru non era rimasto a lungo immerso nell'acqua: aveva lasciato la stanza avvolto solamente nel proprio lungo mantello nero e aveva barcollato come in un sogno fino alla stanza di Kuroo.
Ora l'altro lo sta fissando ad occhi spalancati, probabilmente chiedendosi se non sia impazzito per il trauma dell'abbandono, ma a Tooru non importa. Tutto quello che vuole è cancellare il dolore, dimostrare a sé stesso e al mondo che è sempre il più forte e può sopravvivere lo stesso. Lascia scorrere una mano sul fianco nudo, scostando appena la stoffa morbida del mantello e lanciando a Kuroo un'occhiata che, nelle sue intenzioni, dovrebbe avere ben poco di fraintendibile. Il demone scarlatto tenta in qualche modo di protestare, ma Tooru gli posa un dito sulle labbra, zittendolo. É consapevole che, a sua volta, stia soffrendo il medesimo dolore e sa anche quanto egoista da parte sua sia ignorare la cosa, ma nessuno di quei pensieri logici ha presa sulle sue azioni ora.
« Altezza... » tenta di nuovo Kuroo, ma Tooru lo bacia e si appoggia completamente a lui con tutto il corpo. Lascia scorrere le mani sulle sue spalle e tra i suoi capelli, mentre il suo stesso mantello scivola lentamente fino a toccare terra con un lieve fruscio.
Un pensiero sciocco gli attraversa la mente come un lampo: vorrebbe chiedere se esiste una magia in grado di annullare i pensieri, ma non osa nemmeno pronunciare una frase del genere. Tutto quello di cui ha bisogno per ottenere quel risultato è sentire le mani di Kuroo sulla pelle, azzerare ogni distanza e ogni remora che ancora lo tiene legato al passato. Per questo guida le sue dita lungo il proprio fianco in una carezza che si fa sempre più audace, facendolo rabbrividire. Socchiude gli occhi per assaporare meglio il contatto e da sotto le ciglia intravede appena il volto di Kuroo farsi più arrossato.
É una sorpresa per lui per primo sentirsi afferrare bruscamente e quasi sollevare di peso. Ha appena il tempo di aprire gli occhi e quello che gli si staglia davanti è un mare di rosso. Rossa la veste di Kuroo, che scivola a terra a piedi del letto, rosse le lenzuola di seta che lo accolgono, come se non avessero aspettato altro per tutto quel tempo, rosse le iridi che incrociano le sue, cariche di tutte quelle promesse e aspettative che nessuno ha mai avuto il coraggio di esprimere ad alta voce.
Sente quelle labbra bollenti premere alla base del collo, poi sullo sterno, ma quando Kuroo rialza gli occhi la sua espressione si fa dubbiosa.
Sospira e sbuffa in una sorta di risatina.
« Oh, Tooru... »
Il suo tono è rassegnato e solo allora il giovane re dei demoni si rende conto di avere le guance bagnate di lacrime.
« Kuroo... » inizia, ma quello lo interrompe, strattonando il lenzuolo rosso e avvolgendoglielo attorno alle spalle.
« Ce li riprenderemo, altezza, avete la mia parola. » è il suo unico commento. « Hajime e Kenma torneranno da noi. »
L'ultima volta che Tooru nota quel rosso è quando viene convocato d'urgenza nella stanza dell'alleato. La battaglia è appena terminata, non ha avuto nemmeno il tempo di togliersi di dosso il mantello infangato e strappato. Nonostante le protezioni, è capitato che lame nemiche lo raggiungessero, aprendo ferite ancora sanguinanti che ne macchiano i vestiti. In particolare ha un taglio sulla guancia che, in un qualunque altro momento, l'avrebbe fatto impazzire all'idea che potesse rimanere la cicatrice. Ora invece tutto quello che sente è il bruciore dovuto alle lacrime salate che scivolano sulla ferita aperta e tutto l'orrore appena vissuto ancora impresso negli occhi. Il suo più caro amico, l'unico amore della sua vita, colui per il quale aveva scatenato tutto questo, gli aveva rivolto la spada contro. Non si era trattato di una vuota minaccia, no, era un ultimatum: Hajime era davvero disposto ad ucciderlo e questo gli aveva spezzato il cuore.
Tooru non sa cosa sia accaduto all'alleato, se sia infine riuscito a riprendere con sé Kenma o se sia stato a sua volta bruscamente rifiutato. L'urgenza nella voce del servitore che l'aveva chiamato, lascia presagire un epilogo tutt'altro che lieto, e quindi quasi si aspetta la stretta allo stomaco che prova nel momento in cui mette piede nella stanza e i suoi occhi si focalizzano sul corpo esanime dell'altro demone, adagiato sul letto. Le lenzuola sono rosse, sì, ma non per la consueta tintura scarlatta che le contraddistingue, bensì per le chiazze purpuree di sangue che le imbrattano.
Tooru sa che i demoni non muoiono così facilmente, ma il nodo che sente in gola non ha niente a che fare con questa consapevolezza razionale. É stato lui a coinvolgere Kuroo, tutto il resto non è che una mera conseguenza: l'abbandono di Kenma, la battaglia e ora questo. Meriterebbe il suo disprezzo, invece Kuroo lo nota e abbozza un sorrisetto obliquo, uno di quelli dietro i quali si può celare il più astuto dei piani.
« Altezza... » mormora, la voce resa roca dalla sofferenza. « É stata solo una battaglia, la guerra non è ancora persa. Ve l'ho promesso, ce li riprenderemo. Non fare quella faccia... Tooru... »
E Tooru crolla in ginocchio al suo capezzale, coprendosi il volto con una mano per nascondere quelle stupide lacrime che ancora scorrono e ancora bruciano. Perché tutto quello che vorrebbe in quel momento non è altro che credere, ancora una volta, a quelle parole.